La Compagnia dei Celestini (11529 Click) |
| Titolo: La Compagnia dei Celestini | | Autore: Stefano Benni | Titolo originario: ,,,, | Traduzione: | Citazione bibliografica: Benni, Stefano (1992), La compagnia dei Celestini, Feltrinelli | Link acquisto: |
|
Banessa, una delle città principali della felice e benestante terra di Gladonia: un dittatore (chiamato però Egoarca...), Mussolardi, è riuscito a creare, con l'aiuto consueto di radio, televisioni e mezzi stampa, un regime regolato dalle leggi dei mass media, in cui gli abitanti sono persone votate al consumismo, mangiatori incalliti di hamburger speciali ripieni di carne umana.
Non succede mai nulla, ma tutto ciò sembra un evento incredibile, reclamizzato a regola d'arte per continuare a mietere consensi.
Un orfanotrofio, gestito dallo stralunato ordine degli Zopiloti e consacrato a Santa Celestina, vede scorazzare al suo interno tre adorabili canaglie: Memorino, Lucifero ed Alì, che hanno nel gioco della pallastrada il loro punto di fuga dalla triste realtà dell' istituto, al punto da mettere in piedi una squadra, inizialmente formata da altri quattro giocatori, che però devono mollare il team per "decaduta orfanità".
E' la nascita della leggendaria Compagnia dei Celestini. A vegliare su di loro, il Grande Bastardo, che oltre a proteggere i diseredati e i nullatenenti di tutto il mondo, ogni quattro anni organizza la kermesse nota come il Torneo Mondiale di Pallastrada, in luoghi nascosti e in date da definire. Ed e' proprio il Grande Bastardo a spedire un giorno in orfanotrofio una lettera con l'invito di partecipazione al campionato tanto sognato dagli orfani, corredato da un foglio con le quattordici regole della pallastrada.
Ha inizio così il viaggio dei tre piccoli calciatori, che devono muoversi alla ricerca del luogo segreto, attraverso ambienti e situazioni di chiara matrice benniana (come la comparsa dei gemelli Finezza, che vivono nascosti per sfuggire ai Cacciacalciatori, i talent scout di domani, oppure l'intrigante storia parallela di Occhi-di-gatto, incarnazione del Grande Bastardo e vero, implicito motore di tutta l'opera); ad accompagnarli, l' enigmatica Celeste (che si intuisce essere una discendente della Santa Patrona), incontrata durante l'evasione dall'istituto, che finirà col diventare il portiere (anzi, la portiera) del team, una volta conquistata la fiducia dei protagonisti, sempre più ansiosi per la loro grande occasione.
Immancabilmente, la fuga di Memorino, Lucifero ed Alì mette in moto tutta una serie di gli inseguimenti, che si susseguono a catena, come nella miglior tradizione della penna bolognese, attraverso l'operato di strampalati personaggi: a mettersi sulle tracce del gruppo sono Don Biffero, ma soprattutto l'infallibile Don Bracco dell'ordine dei "mastini di Dio". I prelati però non sono gli unici a correre dietro alla compagnia: anche nella terra di Gladonia il calcio è un vero business, e Mussolardi non ci pensa due volte ad inviare Fimicoli e Rosalino, rispettivamente giornalista e fotografo, con l'intenzione di accaparrarsi i diritti per le dirette del mondiale.
Contemporaneamente, da ogni angolo della terra, e nella segretezza più assoluta, fanno la loro comparsa diverse bande di orfani, anch'esse convocate per i giochi del Grande Bastardo; sono i rappresentanti di Irlanda, Brasile, Finlandia, Zaire, Germania, Australia e Cina. Proprio quando tutto sembra essere andato per il meglio, ed il mondiale di pallastrada è ormai in corso, le truppe di Mussolardi (guidate da Buonommo, ex generale dedicatosi ad attività mafiose) irrompono sul terreno da gioco, proponendo gadget, magliette, fotografie autografate, interviste coi protagonisti. Il loro è un intervento tragicomico, poichè in seguito a diverse collusioni, si decide di aprire il fuoco contro i bambini, che vengono eliminati tutti, proprio mentre in un palazzo si sta svolgendo la finale (fra Germania ed Italia, ovvio, come in tutte le sfide all'ultimo sangue). Anche il palazzo viene cinto d'assedio, ma esso sembra in grado di resistere agli attacchi esterni, finchè tutto intorno viene completato il rastrellamento dei giovani atleti: è a questo punto che fa la sua comparsa un fantasma, che annuncia la distruzione dell'intera Gladonia, la quale viene data completamente alle fiamme, senza che nessuno abbia la possibilità di salvarsi, neanche gli orfanelli (Memorino scopre l'identità della madre in punto di morte).
Con "La Compagnia dei Celestini" Stefano Benni trova una sintesi, una mediazione perfetta fra satira sociale (è molto facile riconoscere nei personaggi e nelle ambientazioni di Gladonia la nostra Italietta guidata da un egocentrico compulsivo) ed umorismo, il tutto correlato come sempre da una scelta di personaggi azzecatissima e,come dicevamo, fortemente simbolica, e da una trama che lascia perennemente con il fiato sospeso.
Ma il valore più forte del libro sta nel suo significato, aperto a diverse interpretazioni, delle quali una è d'obbligo: il calcio è sinonimo di libertà, ora e per sempre!
"Regola numero 12 della pallastrada: essa, se applicata, annulla tutte le precedenti." | Keywords: |
Recensione di: : |
|
Recensione pubblicata da TheDog il 28/05/2011 Ultimo aggiornamento effettuato da TheDog il 29/05/2011 |