Un calciatore fuori dagli schemi. Schietto, diretto fuori dalla vita mondana, fuori di testa, uomo vero in campo e fuori. Questo è Paolo Di Canio che si racconta in questa autobiografia a tratti divertente a tratti angosciante. Ragazzo cresciuto in un borgo di Roma, il Quarticciolo dove ancora oggi la gente va solamente a dormire. Un carattere duro, a volte arrogante ma schietto, lo porta al successo e lo stesso quasi alla rovina e al fallimento. Ma con forza e qualcosa interiore che lo spinge a non arrendersi mai, arriva alle vette internazionali come calciatore.

La biografia, una vita dura di allenamenti, di sofferenze che spesso passano inosservate per un personaggio pubblico, soprattutto se questi è un calciatore. Si racconta tutto, non lascia nulla di nascosto o censurato, parla della sua infanzia orgoglioso della sua famiglia di suo padre muratore e dei suoi fratelli. Si innamora giorno dopo giorno del suo quartiere, della sua squadra la Lazio e del gioco più bello al mondo. Da giovane gioca il Sabato e la domenica segue la Lazio in curva con gli Irriducibili, e questo gli causa non pochi problemi, ma lui è così si butta a capofitto, ma soprattutto con il cuore, tutto il cuore in quello che fa. La vita va avanti, arrivano i primi soldi e la prima celebrità, arrivano le azzuffate, i primi spintoni le prime scaramuccie con gli allenatori vari che non riescono a capirlo, ma lui in questo libro resta sempre a testa alta perché le idee di un uomo non possono essere mai smorzate da nessuno. Passa dalla famiglia, al calcio alla politica senza un schema ben preciso, un libro scritto che se fosse un discorso tra due amici.
Apprezzo veramente Paolo di Canio, non solamente perché è un vero tifoso della Lazio, ma perché è un calciatore di grande talento poco apprezzato proprio per il suo carattere forte, insieme a altri pochi calciatori italiani è l?orgoglio di quel calcio che piace a me. Duro, massiccio ma di classe. Baggio, Di Biaggio e Alberini sono tre nomi che mi riportano ad un calcio non tanto passato ma che sa di vero calcio, di vero sport, di uomini lontano da ?veline o letterine?, ma attenti agli allenamenti, attenti al tifoso, attenti al gioco. Paolo di Canio è così e in questo libro si racconta senza veli, non ha paura ad ammettere la sua paura di fallire ad un certo punto della carriere, di ricorrere ad un psicologo per capire dove era il suo male, ricorrere ad una maga per tornare al successo, di portare come esempio di uomo Mussolini.

Il libro in Italia è quasi introvabile, io l?ho acquistato tramite internet al prezzo di 14?, è stato pubblicato in Inghilterra e poi tradotto in Italiano, e forse questo è l?unica pecca. Il libro in alcune parti riporta alcuni errori di grammatica, ma il senso si capisce tranquillamente.
Un libro che si legge in un paio di giorni, scorre bene e la vita di un calciatore è interessante se vissuta giorno dopo giorno, senza esclusioni di colpi, è affascinante.
Non la solita biografia scialba che non racconta nulla, solo apparenza e basta, un racconto di una persona che giocava il sabato e seguiva in curva la sua squadra del cuore.